Architettura per il ridisegno urbano: edificio A, Subdistrett
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Architettura per il ridisegno urbano: edificio A, Subdistretto 8, La Spezia

MMAA Studio Manfroni & Associati

Architettura per il ridisegno urbano: edificio A, Subdistrett
Scritto da Francesco Pagliari -

L’importante area di una raffineria dismessa negli anni Ottanta del Novecento, a nord est del centro urbano di La Spezia, è stata oggetto di una sequenza di complesse operazioni per la bonifica e la pianificazione urbana, con l’obiettivo di introdurre nuovi insediamenti a natura produttiva artigianale, terziaria e commerciale. Per le dimensioni assai rilevanti, l’area viene suddivisa in settori, i “subdistretti”, in modo da consentire di governare le trasformazioni con la definizione di progetti specifici per interventi affrontabili dall’imprenditoria immobiliare e dalle imprese di costruzioni. Il subdistretto 8 prevede edifici che si integrano in un nuovo polo terziario: tre edifici in linea paralleli, che si propongono di costituire un nucleo d’impronta unitaria, nella composizione architettonica, nella conformazione dei prospetti e nell’uso dei materiali, individuando tuttavia anche parziali elementi di diversificazione, come ad esempio nelle coloriture. L’edificio A, la cui realizzazione si è appena conclusa, indica idee di progetto, che procedono con delicatezza in un’area strategica: insistere sulle aree non permeabili della zona, in questo caso le precedenti aree di parcheggio, instaurare una relazione colloquiale con la cornice vegetazionale e collinare sullo sfondo prospettico, determinare oggetti architettonici dotati di una rilevanza espressiva e di un profilo urbano. L’edificio dichiara l’intento di una ricerca qualitativa, nel proporre un assetto d’equilibrio fra gli elementi compositivi che si vengono ad accumulare, in un insieme unitario, formato di tasselli riconoscibili, in una sottile dinamica di relazioni e commistioni fra le parti. Un volume lineare, che esprime una decisa connotazione nell’andamento orizzontale, sui quattro piani fuori terra: è contrassegnato dall’evidenza dei solai come elemento marcapiano, linee in cemento a vista sul prospetto. Nelle fasce orizzontali, l’orditura di finestre e pannellature induce una trama complessa, un ritmo che si accentua ed accelera, mantenendo una sorta d’impronta modulare nella correlazione fra le singole finestre e le pannellature a variare in modo combinatorio le contrapposizione formale fra pieni e vuoti. Le correlazioni si movimentano, i settori che corrispondono ai pieni sono rivestiti di lastre in Trespa, materiale composito in fibre di legno e resine, versatile e brillante nelle colorazioni, qui nell’edificio A in un bordeaux intenso ed elegante. Le finestre a modulo stretto sono dotate di sistema oscurante-filtrante esterno in lamiera microforata su telaio in alluminio e con apertura a libro, che nella disposizione chiusa permette di non alterare in maniera greve i rapporti cromatici nelle facciate, fornendo una sfumatura di grigio in sostituzione della brillantezza del vetro. Gli smussi angolari, più accentuati nel prospetto verso sud-ovest, impongono un’architettura che accoglie caratteri di morbidezza filante, sottolineati dalle superfici finestrate che smaterializzano gli angoli; per contrasto, la tesa copertura del piano attico aggetta con vibrante forza sul filo di facciata sud-est: lo smusso dell’aggetto si assimila alla geometria angolare dell’edificio, ma nel contempo se ne distanzia, per l’evidenza materica del cemento armato a vista che connota l’intradosso. L’edificio si rapporta con due livelli di spazio aperto: il piano interrato si apre sul parcheggio al livello inferiore del terreno, una scalinata esterna congiunge i due livelli, il piano terra apre l’ingresso in corrispondenza del parcheggio nel profondo spazio interstiziale fra gli edifici paralleli del subdistretto 8. Al piano terra corre una loggia perimetrale coperta: l’edificio arretra verso la fascia a parete vetrata a tutt’altezza che contraddistingue il piano terreno. Nella dinamica delle variazioni di profondità fra i piani, le colonne in cemento armato strutturali si posizionano all’esterno della fascia vetrata, punteggiandone il ritmo, mentre nei piani superiori seguono il perimetro all’interno. Il nucleo centrale della pianta è lo spazio vuoto a tutt’altezza che contiene lo sviluppo delle scale, la cui forte presenza - segno geometrico e materico, nell’evidenza dei parapetti metallici e delle linee contrapposte delle rampe - si intreccia alle pareti in cemento a vista, con lastre a finitura rugosa, quasi scavata. Colloquio di materiali per definire la percezione dello spazio baricentrico nell’edificio, da cui si dipartono longitudinalmente due brevi corridoi opposti, per l’accesso alle unità del piano tipo, di differenti dimensioni.

Francesco Pagliari

Luogo: La Spezia
Committente: Subotto
Anno di Realizzazione: 2012
Superficie costruita: 6.750 m2 
Costo: 8.431.000 Euro
Architetti: MMAA - Studio Manfroni & Associati
Design Team: Mario Manfroni, Patrizia Burlando
Impresa di Costruzione: Costruire Impresa

Consulenti
Strutture: Exa Engineering

Fornitori
Facciata: Trespa
Porte Tagliafuoco: Ninz
Infissi: Domal
Illuminazione: Targetti, Beghelli

Fotografie: © Roberto Buratta


MMAA Studio Manfroni & Associati 
Lo Studio Manfroni & Associati nasce alla Spezia nel 1986, fondato da Mario Manfroni. Nel 1993 vi entra a far parte Patrizia Burlando, nel 1999 Daniela Cappelletti e nel 2001 Danilo Sergiampietri. Lo studio ha consolidate esperienze nel settore pubblico e privato, con una attività che interessa differenti categorie di progettazione, dal singolo edificio alla concezione di organismi urbani complessi, opere marittime, infrastrutture, fino alla progettazione paesaggistica. Nel tempo l'attività dello studio si è indirizzata alla trasformazione di aree con differenti destinazioni d'uso con l'obiettivo di realizzare progetti di elevata qualità architettonica a costi controllati.

Principali lavori svolti:
- Recupero Rilevato Ferroviario, Levanto, La Spezia
- Riqualificazione del Parco Idroscalo, Milano - Marina a Gelendzgik, Mar Nero, Russia
- Centro Fieristico della Spezia
- Cantiere Navale Riva, La Spezia
- Uffici e Spazi Produttivi, area ex Oto Melara, La Spezia
- Caserma Polizia Stradale, Mondovì, Cuneo
- Subdistretto 1 Edificio A1, La Spezia

Mario Manfroni si laurea in architettura a Firenze nel 1983, dal 1983 al 1987 fa parte come socio fondatore dell’Ipostudio Architetti Associati di Firenze. Nel 1986 fonda lo studio omonimo.

Patrizia Burlando si laurea nel 1990 presso la Facoltà di Architettura di Genova. Nel 1997 si specializza presso la Facoltà di Architettura di Genova in Architettura dei Giardini, Progettazione del Paesaggio e nel 2009 diventa dottore di ricerca in architettura con indirizzo paesaggistico; è iscritta all'AIAPP (Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio). Dal 2004 è docente a contratto presso la Facoltà di Architettura di Genova. Oltre al lavoro professionale, Patrizia Burlando svolge una integrata ed intensa attività di ricerca nell'ambito disciplinare dell'architettura del paesaggio presso la Facoltà di Architettura di Genova.

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