L'ampliamento della scuola elementare si distingue nettamente dal corpo della preesistenza: la scelta di progetto non si pone in termini soltanto stilistici, ma riflette sulla necessità di offrire condizioni maggiormente idonee alla permanenza a scuola di alunni ed insegnanti, di stabilire relazioni importanti con l'area esterna, di introdurre una luminosità controllata e gradevole negli ambienti. Ulteriore scelta progettuale riguarda l'aderenza ai procedimenti di analisi prestazionale, in termini tecnologici, energetici, d'impatto ambientale allargato, in modo da sostenere una parametrazione coerente allo standard di certificazioni esigenziali evolute.L'ampliamento consiste in un volume a due piani fuori terra, con una copertura trasversale a due falde in lamiera metallica, che si differenzia nettamente dalle coperture dell'edificio preesistente per geometria, orientamento e materiali. L'insieme dell'ampliamento, che si innesta con decisione nel volume della scuola preesistente, si compone di cinque aule didattiche, un'aula speciale, spazi per attività comuni, servizi igienici e una nuova zona in prosecuzione del refettorio esistente, che viene a disporre così di un numero quasi raddoppiato di posti, ponendo al centro della mensa l'attrezzatura per la distribuzione dei pasti.I vivaci colori, che emergono in porzioni delle pareti negli interni dell'ampliamento, conformano un sistema visivo immediato per rappresentare la diversificazione di attività e funzioni, in modo da render agevolmente riconoscibili le differenti parti degli spazi cui accedere. Le aule ai due piani si dispongono attorno agli spazi distributivi; al livello superiore lo spazio di distribuzione si amplia e forma un'area baricentrica destinata anche ad attività scolastiche comuni.
Il volume dell'ampliamento si caratterizza nettamente, in un processo di elegante distinzione dalla preesistenza che sottolinea l'evoluzione dell'edificio scolastico, che si riconoscerà per le qualità architettoniche intrinseche all'ampliamento.L'andamento della copertura con il rilevante aggetto che si sporge obliquamente a formare una sorta di piccolo portico con montanti di sostegno obliqui; la conformazione del nuovo volume in quanto rappresenta una realizzazione innovativa; gli elementi materici e di colore propri ai prospetti contrastano in modo profondo ed efficace la ripetitività dell'edificio preesistente, orientando verso un'architettura di colori e di vivacità; il profilo trapezoidale delle facciate est ed ovest si sagoma in una cornice aggettante. Elementi fondamentali nel rendere percepibile la trasformazione dell'edificio scolastico verso caratteri di gradevolezza ed efficienza. I prospetti (a facciata ventilata) sono rivestiti in pannelli in laminato HPL variamente colorati, in strisce verticali multicolori.Questa tessitura illumina di colori i prospetti e si rafforza nel sistema di frangisole per le vetrate rivolte ad est ed ovest, ad alette mobili verticali in alluminio: si compongono in relazione alle vetrate vari settori in rosso, blu, giallo e grigio, proponendo una luce variabile e soffusa alle aule, in cui l'orientamento e i colori doneranno modalità intrecciate d'identificazione per lo scorrere del tempo e per la comprensione dello spazio vissuto nell'aula. La scala di sicurezza, posizionata sotto il “portico” formato dall'aggetto della copertura, viene schermata da una parete in pannelli modulari uniformemente colorati, rendendo riconoscibile la zona della via di fuga.
Francesco Pagliari
Luogo: Quinto di Treviso (TV)
Committente: Comune di Quinto di Treviso
Anno di Realizzazione: 2015
Superficie costruita: 700 m2
Costo: 750.000,00 Euro
Architetti: ViTre Studio - Elisa Dalla Vecchia, Giulia Dalla Vecchia
Design Team: ViTre Studio - Lorenzo Dalla Vecchia, Matteo Munari, Ivan Mattarolo, Giovanni Beda, Silvia Dall’Igna, Franco Vergeat
Impresa di Costruzione: Tasca Aldo S.p.A.
Fornitori
Serramenti e Frangisole: Guidolin
Fotografie: © Marco Zorzanello
ViTre studio s.r.l. Società di Ingegneria
ViTre studio s.r.l. Società di Ingegneria, è nata dall'idea di unire due grandi realtà e filosofie del modo di lavorare. L'una del Trentino e l'altra del Veneto e precisamente di Vicenza, da qui il nome della società ViTre. L'unione di queste due grandi Aree Geografiche, famose per l'impegno, l'imprenditorialità, la capacità lavorativa con l'attenzione posta soprattutto alla qualità dell'eseguito e del rispetto ambientale, si è concretizzata con l'unione di 14 studi di professionisti, molto esperti e leader nel settore della progettazione edilizia pubblica e privata.
Elisa e Giulia Dalla Vecchia, entrambe parte della società Vitre, costituiscono, in collaborazione con altri professionisti, il team di progettazione Architettonica. Hanno studiato architettura presso lo IUAV di Venezia, laureandosi rispettivamente nel 2004 e nel 2011 con specializzazione in restauro e in architettura del paesaggio.
Elisa Dalla Vecchia ha al proprio attivo alcuni anni di attività accademica nell’ambito di progetti di ricerca europei, con uno dei quali ha realizzato l’installazione interattiva Maeve per la Biennale di Architettura di Venezia del 2008.
Dal 2009 si è dedicata alla professione di progettista; nel 2013 ha ottenuto una menzione d’onore al Premio Fondazione Renzo Piano, dedicato ai giovani architetti italiani.
Giulia Dalla Vecchia, in collaborazione con la società, ha firmato il progetto presentato al concorso nazionale di idee per il nuovo Palazzetto dello Sport di Sirmione, nel 2013, risultato il secondo classificato.
Collaborano anche in piccoli progetti artistici ed espositivi, quale ad esempio l’installazione “Visioni Mobili” per Vicenza Città dell’Architettura 2013.