Algoritmo per il protocollo della disposizione spaziale degli ambienti
Adapta è un algoritmo per il protocollo della disposizione spaziale degli ambienti creato da Ruxandra Iancu, Alessandro Mattoccia, professori all’IE University, e Rodrigo Rubio.
Mai come in questi tempi si sente il bisogno di risposte immediate e concrete ai fenomeni di portata globale con cui siamo chiamati a confrontarci. La ricerca scientifica è una grande risorsa per arrivare adeguatamente preparati alle sfide del futuro. Adapta nasce proprio per riflettere su come la progettazione possa essere un fattore fondamentale nella formulazione di una risposta coordinata e tempestiva al ripetersi di crisi come l’attuale emergenza causata da COVID-19. Costruire non può essere un concetto statico le cui procedure faticano a tenere il ritmo con il progresso, anche la progettazione deve essere in grado di proporre soluzioni rapide. Una popolazione globale, in costante crescita, ha bisogno di protocolli stringenti per mobilitare persone, spazi d’uso e attrezzature in caso di emergenza, per questo:
"Adapta è un buon esempio di come la mente, la tecnologia e il senso di responsabilità del designer possano essere impiegati in tempi difficili", sostiene Martha Thorne, rettore della IE University.
Il progetto nasce dalle menti di Ruxandra Iancu e Alessandro Mattoccia, fondatori dello studio 50SuperReal e insegnanti Bachelor in Design and Bachelor in Architectural Studies della IE UniversityIE, insieme al collega co-fondatore Rodrigo Rubio. Adapta è un algoritmo per il protocollo della disposizione spaziale degli ambienti utile per generare in poco tempo progetti di strutture di emergenza che possono essere replicati in qualsiasi parte del mondo, riducendo a (quasi) zero le spese generali per la progettazione architettonica.
"In una sola ora, i progetti per costruzioni di emergenza possono essere elaborati in qualsiasi continente, tutti basati sulla stessa idea, ma adattati a ogni contesto e necessità", spiega il professor Iancu.
Adapta utilizza una serie di relazioni dimensionali nei layout interni per creare uno spazio funzionale. Sulla base del numero di persone che dovrebbero utilizzare la struttura, il programma calcola automaticamente il numero di servizi, laboratori, aree di stoccaggio, unità di trattamento e altre infrastrutture.
“Abbiamo considerato sia il comfort del paziente sia la protezione e l'assistenza del personale medico. Durante le recenti crisi, abbiamo osservato che i team ospedalieri lavorano a turni estremamente impegnativi. In alcuni casi, i medici devono persino vivere a lungo all'interno dell'ospedale. La nostra proposta, pertanto, include ambienti di riposo e camere comfort per il personale medico, separate dalle aree dei pazienti da unità di decontaminazione ", spiega ancora il professor Iancu.
Per esempio, applicando l’algoritmo ad un terreno di 1.500 mq, Adapta è in grado di fornire un progetto adatto a 200 posti letto, 27 letti per personale medico, 10 unità di trattamento, 16 unità di terapia intensiva, 4 unità di diagnosi, 10 laboratori di analisi, 18 unità di stoccaggio, una mensa per 100 persone contemporaneamente con 2 cucine, 5 cortili per luce naturale e ventilazione, servizi con docce, sale d'attesa e 3 nuclei a circolazione verticale.
Adapta sfrutta le potenzialità del calcolo automatico per consentire alla progettazione architettonica di usufruire di automatismi capaci di rispondere con immediatezza alle situazioni di emergenza, consentendo all’architettura di evolversi rapidamente, adattandosi ai mutamenti del futuro