Nuovo Teatro Papa Giovanni XXIII, interventi contemporanei in un borgo
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Nuovo Teatro Papa Giovanni XXIII, interventi contemporanei in un piccolo borgo

PBEB Architetti

Nuovo Teatro Papa Giovanni XXIII, interventi contemporanei in un borgo
Scritto da Caterina Testa -

Sotto il Monte Giovanni XXIII è un piccolo paese a nord di Bergamo, a sud del Monte Canto. Come tutti i borghi di montagna, Sotto il Monte ha una storia fatta di povertà e di faticosa sussistenza, ma interessata nel 1881 dalla nascita Angelo Giuseppe Roncalli, elevato al soglio pontificio nel 1958 con il nome di Papa Giovanni XXIII.

Dal 1963, anno della morte di Papa Giovanni XXIII, questo piccolo borgo di mezza montagna è diventato meta di numerosi pellegrini, accolti da edifici con un linguaggio architettonico contemporaneo.

Lo studio di architettura PBeB di Paolo Belloni Architetti si è occupato della progettazione di due importanti edifici lungo l’asse di Via Pacem in Terris, realizzati a distanza di anni l’uno dall’altro, ma accomunati dallo stesso linguaggio e concepiti per costituire un unico fronte urbano. Le linee stilistiche e compositive già tracciate dal progetto de La Casa del Pellegrino, inaugurato nel 2012, definiscono anche il nuovo teatro Giovanni XXIII, realizzato in sostituzione del precedente ormai fatiscente e inutilizzabile.  

Materiali e allineamenti di facciata connettono la casa del Pellegrino e Teatro come un unico sistema: il vetro della porta d’ingresso del teatro richiama le tonalità cromatiche e la scansione delle vetrate della vicina Casa del Pellegrino, le doghe di alluminio anodizzato color oro sopra l’ingresso richiamano i brise soleil del prospetto laterale e sul volume a doppia altezza dello spazio di accoglienza, il rivestimento in Ceppo di Grè delinea la continuità tra i due volumi con la pensilina in aggetto su via Pacem in Terris.

Da un punto di vista distributivo, in corrispondenza dell’entrata sulla via principale, si apre un grande atrio che serve biglietteria, guardaroba e permette l’accesso direttamente alla sala attraverso due vie: un corridoio conduce alla platea bassa alla stessa quota dell’entrata all’edificio, una scala consente di accedere alla parte alta della sala gradonata. In asse con l’ingresso principale un corridoio porta alla zona dei servizi igienici.

L'edificio ha una capienza di 330 posti a sedere distribuiti su una platea divisa in due parti: la parte "bassa", più vicino al palco, caratterizzata da una leggera pendenza per garantire la corretta visibilità; la parte "alta" distribuita su gradonate che si alzano fino a 3 metri.

Il palcoscenico è suddiviso in 3 aree distinte: il proscenio, la scena e il retroscena. Diversamente da altri palchi, la striscia più avanzata oltre il sipario, è in diretta connessione con la platea attraverso una scalinata che elimina la convenzionale barriera tra sala e palco a favore di una flessibilità di utilizzo maggiore e di una relazione più diretta tra palco e pubblico.

Legno e materiali derivati rivestono gli interni del teatro: parquet industriale in rovere per la pavimentazione, pannellature in fibra di legno colorato in pasta di nero con inserti lineari in rovere per i rivestimenti verticali al fine di migliorare il clima acustico, pannelli in fibra di legno appesa a differenti quote per il confort acustico e mascherare gli impianti.

La Casa del Pellegrino e il Teatro Giovanni XXIII costituiscono un sistema fondamentale per l’equilibrio urbano del piccolo paese: conferiscono una qualità e un’immagine contemporanea e aperta al nuovo.

CREDITI

Luogo:
Sotto il Monte Giovanni XXIII, Bergamo, Italia
Committente: Parrocchia di San Giovanni Battista
Anno di realizzazione: 2019
Superficie costruita: 800 m2
Architetto: PBeB Architetti
Titolare: Paolo Belloni
Collaboratore: Stefano Rolla
Impresa di costruzione: Impresa Paris Giuseppe

Consulenti
Sicurezza:
Moreno Chiappa
Strutture: Gianangelo Bramati
Progettazione elettrica: Andrea Bronzoni
Progettazione meccanica: Studio Ing. Alessandro Nani

Fotografie: © Giovanni Nardi, courtesy PBeB Architetti

PBeB Architetti - Paolo Belloni
Laureato con lode in Architettura al Politecnico di Milano, dopo alcune esperienze di studio e di lavoro a Lisbona, Barcellona, New York e Maracaibo apre il proprio studio a Bergamo. Ottiene il Dottorato Internazionale in “Patrimonio Architettonico, Civile, Urbanistico e Riabilitazione di Costruzioni Esistenti” alla Escuela Tecnica Superior de Arquitectura di Barcellona. All’attività professionale affianca quella didattica al Politecnico di Milano dove dal 2004 al 2017 è docente nel Corso di Laurea in Architettura Ambientale e di Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni. Nel 2002 ha fondato Archiforum, Associazione per l’Architettura. È stato professore invitato all’Università Tecnica di Riga, alla Scuola di Design e Architettura ELISAVA di Barcellona, all’Accademia di Architettura di Mendrisio, alla Bilgi University di Istanbul, alla Scuola di Architettura di Toledo, Alla Scuola di Architettura di Salonicco e alla Scuola Nazionale di Architettura e di Urbanistica di Tunisi. Scrive occasionalmente su alcune riviste di architettura sia in Italia che all’estero. In qualità di docente nel Corso di Laurea in Architettura Ambientale si è occupato delle tematiche relative alla progettazione del paesaggio e del rapporto tra costruito ed ambiente naturale. È stato membro della Commissione Edilizia del Comune di Bergamo, e Presidente dell’Ordine degli architetti della Provincia di Bergamo dove è iscritto dal 1994. È membro dell’Associazione Italiana degli Architetti del Paesaggio.

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