Ex Mattatoio al Testaccio, Roma, riconversione
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Ex Mattatoio al Testaccio, Roma, riconversione del padiglione 2b in aule universitarie

Insula architettura e ingegneria

Ex Mattatoio al Testaccio, Roma, riconversione
Scritto da Francesco Pagliari -
La riconversione dell’antico Mattatoio di Roma al Testaccio pone questioni strategiche riguardo l’uso delle risorse e il progetto d’architettura. L’impianto dell’antica struttura mostra i caratteri di un’edilizia industriale della seconda metà dell’Ottocento, con capannoni a pianta regolare ripetuti in serie, tecnologia mista in laterizi pietra e ferro, tetti a due falde, organizzazione razionale degli spazi e degli edifici in funzione dell’attività di macellazione secondo i criteri igienici allora innovativi. Risorse progettuali e culturali, per rimodellare spazi e padiglioni verso un’odierna utilità pubblica, in senso lato. Risorse progettuali, per condurre operazioni in cui restauro, ripristino, rinnovo funzionale e riconversione siano finalizzati a soluzioni qualitativamente ottimali. Le grandi dimensioni della struttura si parcellizzano nei vari padiglioni: l’attuale situazione parla di un recupero ancora frammentario e incompleto, in cui agiscono vari Enti, con diverse caratteristiche nell’accessibilità, nell’uso degli spazi e nel pubblico di riferimento (per citare due esempi, le sedi della formazione universitaria e le sedi museali della contemporaneità), prospettando una gamma estesa di esigenze, diverse l’una dall’altra. La possibilità attuale di fruizione di un complesso così variegato - ed ancora incompleto nel recupero - corrisponde, quindi, alla frammentazione nella distribuzione delle funzioni, nonostante sforzi di controllo nella “pianificazione” dell’area.
Parte importante della riconversione è svolta dall’Università di Roma III, quale “cliente” per la formazione di un nucleo didattico per la Facoltà d’Architettura, esteso a più padiglioni, in cui identificare luoghi per la didattica, lo studio individuale e comune, le occasioni di riunione. Fra i padiglioni riconvertiti, l’ultimo in ordine di realizzazione (il padiglione 2b) si volge ad una funzione didattica in senso ampio, con una serie di “aule”, modulabili in dimensioni differenti, che possono soddisfare distinte condizioni, per lezioni, seminari, studio individuale o collegiale. L’ambiente interno di grandi dimensioni viene considerato quindi come una potenzialità, il progetto individua nella modulazione dello spazio una strada percorribile ed utile. La struttura di tipo industriale viene accolta in quanto si tratta di una qualità da conservare, con la presenza dell’orditura a vista a colonne e travi in ghisa, i binari metallici aerei di servizio per lo smistamento - le due orditure combinate costituiscono un tratto unificante e rilevante nello spazio interno, insieme al lucernario che scorre al colmo della copertura -, la struttura con tetto a due falde e capriate a vista. L’intervento innovativo prevede l’inserimento di 6 pareti scorrevoli e ricomponibili a blocco che possono suddividere lo spazio interno in differenti combinazioni, dalla grande aula unica fino a 7 ambienti di dimensioni raccolte. Le pareti scorrevoli si suddividono in pannellature opache richiudibili; in posizione raccolta, da un lato sii situa il pacchetto e sul lato opposto una parte fissa vetrata; in posizione distesa, le pareti mobili lasciano così intravedere la dimensione longitudinale del padiglione lungo il muro, su cui si assesta una linea di tavoli per lo studio, e consentono di percepire la continuità modulare nel sistema spaziale del padiglione. Sul prospetto ovest si aprono gli accessi: ogni possibile partizione degli ambienti interni possiede un ingresso diretto; un portale pressoché centrale introduce all’unico ambiente con accesso anche dal fronte est; i servizi igienici si collocano all’estremità sud del padiglione.
La coniugazione di principi filologici per il restauro e di intervento per la riconversione si dispone in un progetto articolato, in cui le facciate con il loro tessuto materico e decorativo vengono valorizzate attraverso la cura filologica per laterizi e tufo, mentre agli interni corrisponde un procedimento di “aggiunta” tecnologica e funzionale per ottenere la flessibilità modulare nella partizione degli spazi in relazione a condizioni d’uso in evoluzione; la copertura è sottoposta ad un integrale rifacimento, conservando le capriate abbinate esistenti, ulteriore elemento di valorizzazione storica.
Francesco Pagliari

Luogo: Roma
Committente: Università degli studi “Roma Tre”
Anno di Realizzazione: 2013
Superficie Costruita: 900 m2
Costo: 2.000.000 Euro
Architetti: Insula architettura e ingegneria - Eugenio Cipollone, Paolo Orsini, Roberto Lorenzotti
Design Team: Nicoletta Marzetti, Renzo Candidi, Lusilla Voci, Fabrizio Bonatti
Impresa di Costruzione: Italiana Costruzioni

Consulenti
Strutture: E.D.IN.
Progettazione Tecnologica: DI.M.I. – Dipartimento di ingegneria e meccanica e industriale

Fornitori
Pareti Mobili: Estfeller
Brise Soleil: Naco
Pavimento Radiante, Sistemi di Condizionamento: Meridiana
Illuminazione: Zumtobel, iGuzzini
Rivestimenti Ceramici: Co.Pav.
Impermeabilizzazione: Primar 
Automazioni: Geze Italia
Opere in Cemento Armato e Murature: Bitrec Solutions
Controsoffitti Acustici e Standard: Coiver
Contract: Centro
Attrezzatura Elettrica: Bentel, Cisco, Gewiss

Fotografie: © Stefano Cerio

Studio Insula architettura e ingegneria 
Insula architettura e ingegneria s.r .l. è una società di ingegneria e architettura cheasce nel 2002 dalla collaborazione degli architetti Eugenio Cipollone e Paolo Orsini con l'ingegnere Roberto Lorenzotti.
Lo studio ha realizzato progetti in tutta Italia. Sono in corso i lavori per la realizzazione del complesso residenziale in via Ponti Rossi - ex fabbriche Chiurazzi e Visconti – Capodimonte (Napoli).
Attualmente lo studio sta lavorando a progetti anche in Germania e in Turchia, dove recentemente ha vinto il concorso per un Transfer Point e un Parco Archeologico a Yenicapi. Nella capitale turca Insula ha aperto un nuovo ufficio.
Lo studio è stato selezionato insieme ad altri 9 raggruppamenti per accedere alla seconda fase del concorso per la riorganizzazione delle aree ferroviarie in via di dismissione a Bari.
L'attività dello studio copre le diverse fasi del processo architettonico, dagli studi di fattibilità alla progettazione esecutiva fino alla direzione dei lavori. Una rete consolidata di consulenze consente alla società di affrontare incarichi complessi, garantendo il necessario coordinamento delle diverse aree specialistiche. Insula prende parte regolarmente alle attività didattiche di numerose università italiane e straniere, tenendo workshops, seminari, cicli di lezioni sulla progettazione architettonica ed urbana. In particolare ha un rapporto consolidato di collaborazione con la Facoltà di Architettura dell’Università di Roma 3.
Insula ha sede a Roma, nel quartiere Ostiense. Il grande open space di 200 mq di superficie è suddiviso in un ampio spazio di lavoro, una biblioteca, una sala riunioni, un archivio e una sala plastici.
Dal 2008 Insula opera secondo il sistema di gestione della qualità, conforme ai requisiti della norma ISO 9001/2008.

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