Sede aziendale e di ricerca, Lemon Factory
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Sede aziendale e di ricerca, Lemon Factory

Urban Future Organization

Sede aziendale e di ricerca, Lemon Factory
Scritto da Francesco Pagliari -
Essenze e concentrati d’agrumi per la produzione di succhi di frutta: il successo dell’attività produttiva aziendale pone l’esigenza di una nuova e più ampia sede, ove disporre un complesso di spazi indirizzati ad un arco variegato di necessità, funzioni e proposte. L’idea architettonica prende luogo da una sorta di sublimazione della fluidità dinamica, provvedendo a generare spazi e strutture nella direzione di una continuità visiva e concreta. La struttura si piega e si deforma, avvolgendo l’edificio nella coniugazione di linee e piani che si intrecciano ed evidenziano alla vista, nell’espressione di linee di forza: l’edificio muta dinamicamente, incentrando l’attenzione su un concetto di connessione continua, nella forma di un sotteso colloquio fra un assetto di rigide “cornici” e una ricercata fluidità degli spazi. La percezione immediata dei prospetti nord e sud racconta di una linea solida che collega in prosecuzione solette e pareti perimetrali dei prospetti est ed ovest, come se il flusso della materia percorresse una via propria, una fusione che si solidifica in una formazione avvolgente ed aggettante rispetto alle pareti vetrate. E i prospetti forzano un quadro discorsivo articolato, fra accenni di griglie ortogonali ed andamenti obliqui, utile alla costituzione di un’ambivalenza di fondo, che induce all’osservazione. L’immagine che si fissa è quella di un organismo architettonico in formazione per frammenti coordinati, che unisce grandi pareti vetrate e pilastri obliqui, che relaziona ambienti di lavoro raffinati e contrassegnati dalla riduzione dei segni all’interno di uno spazio in cui si affollano, con un senso di tumulto, gli elementi strutturali e di collegamento. Contrasti ed ambivalenze: la grande rampa attraversa longitudinalmente l’interno, a collegare i piani con una presenza fortemente direzionale; gli spazi di lavoro si organizzano secondo una linea d’intersezione obliqua; i pilastri stessi appartengono a due tracciati planimetrici, per linee oblique e in griglia ortogonale, e vi corrispondono anche nello sviluppo verticale, in obliquo ed ortogonale. L’insieme architettonico si dipana nella coesistenza di uno spazio continuo, che sale e si trasforma, con le immagini, di strutture, piani e dettagli (i parapetti metallici leggeri e filiformi), che deformano certezze e annunciano un’associazione di luoghi interni e di volumi. Legante compositivo è la continuità dei percorsi che consente tuttavia la distinzione fra gli elementi; legante è la chiarezza luminosa che attraversa e riempie il volume architettonico, facilitata dall’estensione delle pareti vetrate, che appaiono anche negli interni, dalle chiare pavimentazioni in legno, e dalla configurazione di parti a grande altezza, che permette la dilatazione luminosa e consente di assimilare le mutevoli direzioni percettive e concrete di un edificio composto di elementi puntiformi e di “strisce” intersecati: comprenderne, quindi, la complessità. La disposizione planimetrica distingue luoghi di frequentazione in comune, o semipubblici, dagli spazi di lavoro e ricerca. Al piano terreno si organizzano un asilo nido, aree per il benessere ed il relax con palestra e piscina, la zona per la mensa aziendale. Il primo piano comprende gli uffici dirigenziali, le sale di riunione ed incontro, l’area per le pause; al secondo piano sono predisposti i laboratori e gli spazi per la ricerca.

Francesco Pagliari

Luogo: San Pier Niceto, Messina
Committente: Sandro Raymo
Anno di Realizzazione: 2010 
Superficie Costruita: 1285 m2
Architetti: UFO - Urban Future Organization 
Design Team: Andrew Yau, Claudio Lucchesi, Anna Liuzzo, Vendula Zimandlova, Francesco Giordano, Carmela Notaristefano
Impresa di Costruzione: Maiorana Costruzioni

Consulenti
Strutture: Ignazio Faranda

Fornitori
Arredamento: Mohd
Climatizzazione: Daikin 
Rubinetteria: Gessi
Illuminazione: iGuzzini
Parquet: Miloro

Facciate: Schüco

Fotografie: 1-5/17 © Nino Calamuneri, 2/4 © Gap_ Gitto Antonino photographer

urban future organization 
Lo studio urban future organization viene fondato nel 1996 a Londra, da Andrew Yau (Hong Kong), Claudio Lucchesi (Italia), Denis Balent (Slovacchia), Jonas Lundberg (Svezia) e Steve Hardy (USA), dopo aver frequentato assieme l’Architectural Association School of Architecture. Aprono i primi studi a Messina e Londra e, successivamente all’ingresso nel gruppo di Arjan Scheer (Olanda), Kia Larsdotter (Svezia), Peco Mulet Velasco (Spagna), Theodoros Kanelloupolos (Grecia), Dirk Anderson (Australia), Andrei Martin (Romania), Eda Yetis (Turchia), Sultan Faden (Arabia Saudita) e Jackie Yang (Cina), vengono aperti gli studi di Goteborg, Atene, Stoccolma, Istanbul, Jeddha, Sydney, Seoul e Pechino.

Riconoscimenti:
- primo premio - Concorso Edil Tomarchio - Aci Sant’Antonio, Catania
- primo premio - Premio Portus della X Biennale di Venezia - Waterfront Sicilia, progetto di riconversione dell’area industriale della baia di Milazzo
- medaglia d’argento - Global Holcim Award 2006, Bangkok - “Water Power”, progetto di recupero della Valle dei Mulini, Costiera Amalfitana
- medaglia d’oro - Holcim Award 2005, Ginevra - “Water Power”, progetto di recupero della Valle dei Mulini, Costiera Amalfitana
- progetto vincitore del concorso per la stazione turistica Etna Nord, Linguaglossa, Italia
- finalisti tra i migliori 5 Studi al Young Architect of the Year Award (YAYA), 2003
- progetto vincitore per il Museo d'Arte Contemporanea - Castelmola, Italia
- terzo premio - Pianificazione urbana - Narva, Estonia
- secondo premio – Concorso Birreria Warka Gruppo Heineken – Varsavia, Polonia
- secondo premio – Pentedattilo: rivitalizzare la città - Reggio Calabria, Italia
- primo premio – Progettazione Centro Produzioni Culturali Giovanili - Roma, Italia
- progetto vincitore del Concorso per la National Concert Hall di Sarajevo, Bosnia-Erzegovina

Esposizioni:
- V Biennale di Brasilia - urban future organization ospite nel Padiglione Italiano
- X Biennale di Venezia - Premio Portus, Waterfront Sicilia
- II Biennale di Pechino - urban future organization ospite nel Padiglione Inglese
- EXPA_Galleria di Architettura, Palermo - "Urban Future Organization Glocal Experience"
- IX Biennale di Venezia, Metamorph
- Beyond Media/Oltre i Media 03, Intimacy - Firenze
- Otra/Another - Municipio di Tijuana, Messico
- Recent works - Municipio di Goteborg, Svezia
- Biennale dei Giovani Artisti d'Europa e del Mediterraneo, Sarajevo
- VII Biennale di Venezia, Less Aestethics, More Ethics

Tra le pubblicazioni si segnalano “10x10_2. 10 critici per 100 architetti”, edito da Phaidon London/New York, in cui il gruppo ufo è stato selezionato da Zaha Hadid come uno dei dieci giovani gruppi emergenti nel panorama internazionale.

 

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