Casa del collezionista, Susanna Nobili
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Casa del collezionista

Susanna Nobili Architettura

Casa del collezionista, Susanna Nobili
Scritto da Francesco Pagliari -

A Sarteano, borgo murato della campagna senese, un'edificio medievale che si fregia di un rilevante torrione semicircolare: all'interno, un appartamento diviene la “casa di un collezionista”. Lettura attenta della consistenza architettonica dell'alloggio ed opera di trasformazione: fasi del progetto che si impernia sul duplice obiettivo di una conservazione intelligente degli elementi storici e di un raffronto con una profonda ed articolata idea di modernità. Modernità nell'abitare in maniera confortevole ed espressiva, poiché la “casa del collezionista” è un luogo dove soggiornare, studiare, relazionarsi, accogliere in maniera razionale e poetica nel tempo stesso; modernità nell'esporre gli elementi del collezionismo - composto di oggetti preziosi e rappresentativi di interessi collezionistici ad ampio ventaglio -, per introdurre, con la stessa eleganza, dimostrazioni della bellezza degli oggetti d'arte e dimostrazioni della capacità di composizione espositiva, segnando un virtuale percorso conoscitivo, un itinerario che suggerisce una formalizzazione della sorpresa nel dispiegarsi delle visioni dell'arte che si pone in ostensione. Preziosità nel segno architettonico e raffinatezza dello sguardo che interpreta: il progetto conduce vie sottili d'identificazione e distinzione negli spazi interni, unifica la pavimentazione in lastre di basaltina grigio scuro e compone i giunti di dilatazione in acciaio come una traccia direzionale obliqua, un indice geometrico di un percorso che riflette la reciprocità della modernità a confronto con la consistenza della spazialità storica e materica dell'edificio, che si rivelerà negli ambienti privati dell'alloggio attraverso le porzioni di volta in mattoni pieni a vista, nel soffitto in travi e listelli di legno a vista.
All'ingresso, una breve sosta: la lettura dello spazio interno si sofferma, come ad effettuare una pausa di fronte alla parete vetrata, per cogliere anticipazioni, per seguire il giunto di dilatazione che attraversa gli ambienti e lambisce sul pavimento gli elementi murari, in cui si accolgono le vetrine; una linea fisica di lucente metallo che sollecita la progressione dell'osservazione ravvicinata, un fatto che si constata imminente. La parete vetrata consente una visione che anticipa, ma nello stesso tempo non esaurisce i motivi di interesse, sollecitando a proseguire, a varcare una soglia virtuale: dall'ingresso si apprezza l'assenza di assialità, i passaggi dall'uno all'altro ambiente divengono rarefatte indicazioni che conducono con leggerezza attraverso l'interno. Le vetrine si conformano a questa idea che suggerisce la presenza di un sorprendente universo, che opera sulla trasparenza e sulla competrazione nella succesisione degli spazi: sollecitare visioni incrociate, che condurranno successivamente a soffermarsi sul dettagli e sulle relazioni fra gli oggetti, intersecando eloquenti trame d'arte. Il concetto di “meraviglia”, sotteso a molte forme del collezionismo, diviene sostrato rarefatto e compone fondamenti del progetto, per introdurre una  sequenza interpretativa: gli oggetti, la collezione nella sua interezza si raffrontano con luoghi architettonici, con elementi d'architettura che dettagliano la visione e riconducono ad un insieme coerente. Le vetrine incassate a parete o nei setti murari costituiscono punti di attenzione e rispecchiamenti incrociati, presuppongono una continuità nel percorso, un avvicinamento graduale e luminoso, segnato dalle cornici metalliche, dalle trame che innervano gli spazi interni. Una “galleria” si dispone di lato alla sequenza degli ambienti inquadrati dalla parete vetrata d'accesso, essa stessa in parte visibile dall'ingresso attraverso una vetrata obliqua. La dinamica della galleria si assesta verso l'oblò luminoso di fondo, fra le pareti a successione di vetrine incassate e una panca laterale, una linea in lastre di basaltina: l'oculo interno irraggia luce e corrisponde all'apertura finestrata sull'esterno, si compone preziosamente di una porzione fissa in vetro satinato e di una porzione mobile sull'asse verticale.  
Allo spazio “espositivo” della collezione si aggiungono gli ambienti “privati”, in parter disposti all'interno del torrione semicircolare, in cui la massiccia presenza delle murature si rende preponderante. Il progetto interroga le forme della storicità, ne accoglie la rilevanza e si insinua con levità ed raffinatezza in questi spazi a volta, fra pieni e vuoti, segnando lo scorcio sul paesaggio come un punto di riferimento necessario. Alla geometria imponente e fluida delle murature, si accompagna - in una formalizzazione d'eleganza compositiva - l'assetto volumerico a linee ed angoli pronunciati del blocco cucina e lavello, un “monolite” architettonico in cemento ed acciaio che sembra nascere dal pavimento e colloquiare con lo scorcio verso il paesaggio poetico della campagna senese. Dettagli interpretativi che operano per distinguere e connotare gli spazi: nel correlarsi come un contrappunto alla muratura, nell'utilizzarla per inserirvi una doccia, una cavità piastrellata a mosaico da cui sgorga acqua.
Francesco Pagliari

Luogo: Sarteano (SI)
Anno di Realizzazione: 2015
Superficie Costruita: 96 m2
Impresa di Costruzione: M.M.

Fornitori
Infissi: Centro Infissi Nofroni
Rivestimenti: Ceramikada Roma, Basaltina Roma

Fotografie: © Enzo Ragazzini-SNA

 

Susanna Nobilli Architettura
Susanna Nobili inizia l’attività di progettazione nello studio di Pier Luigi Nervi durante gli anni universitari. Si laurea a Roma nel 1976.
Nel 1984 redige il progetto per quattro edifici per abitazioni ed uffici a Città del Guatemala (U.S.A.), dove viene inserita la nuova sede della Cancelleria dell’Ambasciata Italiana in Guatemala.
Nel 1990 con Costantino Dardi segue il progetto del restauro e dell’adeguamento funzionale di Palazzo Poli e della Calcografia Nazionale in Roma, nuova sede dell’Istituto Nazionale per la grafica, il relativo allestimento museale ed il piano del colore.
Nel 1992 con Gae Aulenti segue il progetto di ristrutturazione per il nuovo Museo dell’Energia in Roma.
Nel 1993 vince, insieme a Piero Sartogo e Nathalie Grenon, il Concorso Nazionale per la Nuova sede della Cancelleria dell’Ambasciata Italiana a Washington D.C. L’edificio, completato nel 2000 riceve numerosi premi.
Nel 2008 partecipa alla terza Biennale di Architettura di Pechino e a partire dallo stesso anno ricopre il ruolo di  docente al Master in Interior Design presso lo IED di Roma.
Tra i principali progetti realizzati negli ambiti di urbanistica, industrial design, architettura pubblica: il riuso delle aree dismesse della ferrovia Genova-Ventimiglia, tratto Ospedaletti-S.Lorenzo al Mare; la Galleria centrale del Palazzo Italia per l’EXPO’ Universale ’92 a Siviglia, con Piero Sartogo; l’allestimento museografico per l’esposizione “Puvis de Chavannes” presso il Musée de Picardie ad Amiens, progetto vincitore; il progetto di allestimento per l’esposizione fotografica: “Il Secolo dell’Avvocato-Gianni Agnelli, una vita straordinaria”:  Complesso Monumentale del Vittoriano a Roma,  Mole Antonelliana a Torino, Palazzo della Ragione a Milano.

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