Milano è la città che meglio rappresenta il volto internazionale dell’Italia, paragonabile a Londra, Francoforte, Parigi. Al contrario di numerose città storiche italiane, Milano è più legata al suo sviluppo nell’Ottocento e nel Novecento, ovvero dopo la rivoluzione industriale. In tal senso progettare a Milano rappresentava confrontarsi con il volto più contemporaneo dell’Italia, fatto di fabbriche, metropolitane, cemento e acciaio e non tanto di particolari eredità storiche. Ne è prova il fatto che il movimento Futurista si sia sviluppato soprattutto a Milano, essendo un movimento nato per rispondere ai temi della città contemporanea. Non era quindi particolarmente importante il rapporto con grandi eccellenze già esistenti, ma piuttosto una riflessione sui temi della città contemporanea.
Per sviluppare il progetto abbiamo subito pensato che non era interessante affidare a un unico progettista il disegno dell’intero complesso. Vista la dimensione del lotto abbiamo preferito ambire a re-interpretare la complessità della città attraverso più progettisti che in contrasto tra loro riportassero la tensione di edifici con forme e materiali diversi. In una qualsiasi via di Milano troviamo sempre edifici di epoche diverse e con caratteristiche architettoniche diverse. Da ciò nasce la vivacità di una città, nella tensione dinamica tra opere di periodi successivi in un arcipelago di immagini e di colori. Questa era la nostra ambizione, nella scelta di lavorare in gruppo.
Nel nostro arcipelago di forme, abbiamo trovato interessante sviluppare l’idea di un grattacielo senza fine, una sorta di endless tower. Ormai troviamo grattacieli di qualsiasi forma e decorazione in tutte le parti del mondo. Da ciò ci sembrava più affascinante studiare un concetto da applicare al grattacielo, rispetto al solo studio di una forma bella esteticamente.
Nell’aspirazione alla massima verticalità e alla tensione verso l’alto, risultava limitante scegliere una forma compiuta e conclusa ad una certa altezza ed abbiamo preferito applicare il concetto di un sistema modulare che si può ripetere all’infinito senza soluzione di continuità. Il modulo prescelto si compone di 6 piani per uffici, con una pianta molto stretta e allungata di 21x58 metri. La scelta di queste proporzioni è finalizzata ad uno snellimento del volume per accentuarne la verticalità e lo rende strutturalmente provocatorio vista la snellezza di una forma così alta.
La facciata del modulo è composta da una doppia pelle in vetro di forma appena bombata verso l’esterno. La successione verticale dei moduli bombati crea una leggera sensazione di vibrazione del volume dell’edificio mentre sale verso l’alto. I prospetti dei lati corti sono completamente vetrati e mostrano la macchinosità della serie di ascensori panoramici che salgono e scendono ai vari piani dell’edificio.
L’idea di endless tower può essere paragonata alle precedenti ambizioni di altri artisti, come Constantin Brancusi per esempio, che nel 1937-38 ha installato una sua endless column nel parco di Targu-Jiu per creare sistemi ripetibili all’infinito. Alla domanda sulle ragioni di tale idea, Brancusi rispondeva: “Serve per sostenere le volte del paradiso”.
Location: Milan, Italy
Client: Citylife
Completion: 2015
Gross Floor Area: 81,615 m2
Architect: Arata Isozaki and Andrea Maffei
Team: Pietro Bertozzi, Takeshi Miura, Alessandra De Stefani, Chiara Zandri, Vincenzo Carapellese, Roberto Balduzzi, Francesca Chezzi, Takatoshi Oki, Stefano Bergagna, Paolo Evolvi, Elisabetta Borgiotti, Davide Cazzaniga, Adolfo Berardozzi, Hidenari Arai, Higaki Seisuke, Taro Hayashi, Takuichiro Yamamoto, Giuliano Godoli, Giorgio Ramponi, Carlotta Maranesi, Atsuko Suzuki, Sofia Bedynski, Antonietta Bavaro, Mauro Mazzali, Sofia Cattinari, Haruna Watanabe, Madoka Tomita, Ayako Fujisawa
Project management: Ramboll, J&A
Contractor: Colombo Costruzioni, Focchi
Consultants
Structural: Sasaki and Partners Tokyo, Arup Milano and New York, Cap Engineering
Lighting: LPA - Light Planners Associates
Facade: Arup Milano and Madrid
Cost control: BMS Progetti
Fire project: Silvestre Mistretta
Elevator: Jappsen Ingenieure
Plants: P.T. Morimura & Associates, Ariatta Ingegneria dei sistemi
LEED certification: Manens-Tifs
Photography: © Alessandra Chemollo