Il progetto per l’ampliamento del Museo Drents ad Assen, oggetto di un concorso d’architettura bandito nel 2007 che vede vincitore lo studio di Erick van Egeraat, si rivolge ad una integrazione fra l’architettura e le connessioni urbane in un ambiente di parchi e specchi d’acqua nel centro cittadino: la soluzione dell’ampliamento con spazi parzialmente interrati consente di sovrapporre funzionalità e moltiplicare gli effetti.
Il Museo Drents, in cui si conservano collezioni archeologiche e raccolte d’arte moderna, ottiene così una sala adeguata per esposizioni temporanee di alto livello, in cui la chiarezza cristallina dell’ambiente si unisce alla seduzione della luminosità, in uno spazio che potrebbe definirsi dotato di un’ambiguità bifronte: le vetrate laterali da cui scende la luce naturale si pongono nella parte alta delle pareti e corrispondono all’esterno ad un livello vicino al suolo. La copertura della nuova ala, infatti, costituisce una sorta di corrugamento a due spioventi del terreno, su cui si aprono percorsi pedonali e tappeti erbosi, strisce parallele ad altezza differente, le cui spalle accolgono cornici vetrate. L’idea di connessione alimenta l’architettura, fra le parti urbane, facendosi lambire dagli specchi d’acqua, fra l’edificio esistente e la nuova sala, intrecciando relazioni fra materiali, spazi e qualità di luce. L’ampliamento distende uno spazio fluido e a dilatata flessibilità, in cui la partizione a livello visuale è segnata dalla percezione delle differenze nell’altezza relative alla suddivisione della copertura in strisce parallele praticabili, che fungono da percorsi esterni. Una grande vetrata obliqua chiude trasversalmente la sala e marca la quota del terreno esterno, incorniciando la prospettiva urbana contrassegnata dalle architetture circostanti, incombenti nello spicchio di...
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